«Il Partito Democratico è la più grande opportunità di sintesi tra il riformismo cattolico e quello laico che la storia politica del nostro Paese abbia mai avuto. Le aspettative riposte nel Partito Democratico ad oggi devono essere in parte confermate; paghiamo lo scotto probabilmente di averci provato per primi a semplificare il quadro politico italiano; si, perché, dall’altra parte, è bastato un semplice diktat dal capo per dare una struttura ed un organigramma ad un partito, quello di Berlusconi, che si basa sulla vile acquiescenza degli yes man e che vede le poche anime critiche interne viste come sabotatori del padroni e giammai come arricchimento di discussione.
Il Pd ha mosso in questi quasi tre anni lenti, faticosi, ma significativi passi verso un modello si società che paga il momento di una crisi senza precedenti per la quale il governo nazionale delle destre non é riuscito a dare risposte adeguate. Oggi il Pd, dunque, assume una responsabilità in più che è quella di contrapporsi a logiche politiche fallimentari in materia di giustizia, lavoro, politiche sociali. PD A TRANI - Il Pd di Trani è stato costituito sulla scia di un entusiasmo che ha caratterizzato la fase iniziale del Pd nazionale. Ma Trani è una città, politicamente parlando, assai particolare. Infatti da anni oramai il centrosinistra è all’opposizione e nel sistema della composizione degli organi istituzionali locali non conta avere idee migliori, conta avere un voto in più. Ogni proposta di modifica e miglioramento dei provvedimenti di consiglio comunale naufraga al cospetto della una maggioranza di centrodestra tenuta insieme solo dagli interessi e dal potere. Nonostante questo siamo stati capaci di far sentire la nostra voce. Le battaglie sul Pug, sull’Amet, sull’Elgasud, sul Contratto di Quartiere e tante altre sono state percepite in modo positivo dall’opinione pubblica e dai nostri alleati tant’è che, e lo diciamo con un pizzico di compiacimento e presunzione, il Pd ha fatto da apripista su molte questioni e dopo aver lanciato la pietra nello stagno tutti gli altri a ruota sono venuti, anche inconsapevolmente, sulle nostre posizioni. Nella tornata elettorale del 2009 abbiamo sfiorato l’elezione di un consigliere provinciale. Nelle regionali del 2010, nonostante non avessimo candidati tranesi in lista, abbiamo conseguito un risultato dignitoso. Qualche iscritto si è vantato di non aver votato Pd, invece dovrebbe solo vergognarsi. Chiunque di noi può pensarla diversamente dai gruppi dirigenti passati, presenti o futuri, ma se non si rispecchia più nel partito è libero di restituire la tessera, andarsene e votare altrove; questo si che sarebbe corretto. Invece no qualcuno ha pensato di mantenere la tessera votare altrove e compiacersi dell’assenza del suo voto. Questo non dovrà più accadere.
Bisogna avere le idee chiare, bisogna avere l’idea di un partito dinamico che sappia coinvolgere le tante persone che pensano che farsi la tessera da qualche parte sia un qualcosa per cui provare imbarazzo, che abbia nella dialettica e nella discussione interna la linfa vitale del progetto politico, ma che al tempo stesso abbia sempre la capacità di decidere non permettendo che le lotte intestine possano prendere il sopravvento sulla discussione dei temi che interessano la gente, che abbia la forza e l’autorevolezza di far rispettare le regole della vita di partito, in cui tutti hanno il diritto dovere di dar fede al proprio pensiero, ma in cui nessuno possa tradire, un partito in cui tutte le anime hanno il diritto di contribuire alla linea politica, ma anche il dovere di rispettare le decisioni adottate dagli organi dirigenti, un partito in cui i giovani devono essere valorizzati non solo durante le campagne elettorali per compiti di manovalanza a costo zero, ma attraverso un percorso che possa consentire loro di porsi in modo efficace all’attenzione della città come futura classe dirigente, un partito che abbia una sede dignitosa. Sappiamo che l’abito non fa il monaco, ma è giunto il momento di dare alla città oltre che nella sostanza anche nella forma un’immagine diversa. C’è bisogno di creare spazi di riferimento costanti in cui le intelligenze del partito, soprattutto le più giovani, abbiano la possibilità di esprimere la loro idea di politica e la loro idea di città.
PD E FUTURO A TRANI - È innegabile il ruolo di leaderschip nel centrosinistra del Pd. Un ruolo che però in alcuni tratti è rimasto solo sulla carta e non è stato confermato dai fatti. Abbiamo molte volte fatto anche passi in dietro in nome della tenuta della coalizione di centrosinistra nella speranza che questo sforzo fosse percepito dai nostri alleati come una dimostrazione di maturità politica. Questo riconoscimento c’è stato solo in parte. Ecco perché è fondamentale riappropriarci in pieno della nostra capacità propositiva e farla condividere dall’intera platea del centrosinistra, sia partitica, sia associativa che di singoli cittadini. Per fare questo però abbiamo bisogno innanzitutto di chiarire le nostre idee. Siamo pronti oggi per proporci come nuova classe dirigente di questa città? La risposta è sì, perché siamo convinti di aver maturato la possibilità di esprimere sensibilità e personalità che abbiano maturato un evidente consenso in città La spendibilità del progetto passa innanzitutto attraverso la spendibilità delle persone che lo possano interpretare. Al nostro interno soggetti dotati di tali caratteristiche ci sono: ecco perché non esiteremo a proporre alla città ed alla coalizione la nostra proposta di candidatura a sindaco. Ove necessario non esiteremmo a proporla per la legittimazione preventiva popolare che si identifica in una parola: primarie. Auspichiamo che il candidato che noi proporremo possa essere battezzato dal voto popolare delle primarie. Noi le vogliamo, le abbiamo nel nostro statuto e fanno parte del nostro dna.
Nel 2012 qualcuno dice che arriverà la fine del mondo, noi ci auguriamo che inizi solo una nuova stagione politica ed amministrativa nella nostra città. È indubitabile il ruolo trainante del Pd in una futura amministrazione di centrosinistra per la città ed è altrettanto indubitabile che il partito ha il diritto-dovere di esprimere il prossimo candidato sindaco. Per avere il successo auspicato dobbiamo proporre alla gente, non le solite minestre riscaldate che ormai non sanno più di niente, non i ricordi sbiaditi di un qualcosa che è stato, ma il vigore e la forza di una qualcosa o qualcuno che potrà essere. Per fare questo il Pd non ha bisogno di guardare altrove od addirittura puntare su personalità politiche che sono state ispiratrici ed attuatrici di una stagione politica diversa e verso cui ci poniamo come alternativa; ma ciononostante sappiamo bene che il tema delle alleanze è un tema costante nel dibattito politico; dobbiamo essere capaci di consolidare prima il rapporto con gli altri partiti della coalizione cosiddetta tradizionale e poi cercare il confronto con altri soggetti, oggi fuori dalla coalizione, ponendoci come strumento di lavoro una piattaforma di programmi su cui si possa trovare convergenze. Dovremo essere bravi a valorizzare ciò che ci unisce più di ciò che ci divide. Non sarà facile, ma ci proveremo; per tutte queste ragioni, con tutti questi impegni vogliamo costruire insieme un progetto per una città nuova, una Trani in cui sia bello vivere, lavorare, crescere i propri figli. Con il Partito democratico, ovviamente».