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lunedì 21 giugno 2010

Tommaso Laurora - Il Programma Politico

«Il Partito Democratico è la più grande opportunità di sintesi tra il riformismo cattolico e quello laico che la storia politica del nostro Paese abbia mai avuto. Le aspettative riposte nel Partito Democratico ad oggi devono essere in parte confermate; paghiamo lo scotto probabilmente di averci provato per primi a semplificare il quadro politico italiano; si, perché, dall’altra parte, è bastato un semplice diktat dal capo per dare una struttura ed un organigramma ad un partito, quello di Berlusconi, che si basa sulla vile acquiescenza degli yes man e che vede le poche anime critiche interne viste come sabotatori del padroni e giammai come arricchimento di discussione.
Il Pd ha mosso in questi quasi tre anni lenti, faticosi, ma significativi passi verso un modello si società che paga il momento di una crisi senza precedenti per la quale il governo nazionale delle destre non é riuscito a dare risposte adeguate. Oggi il Pd, dunque, assume una responsabilità in più che è quella di contrapporsi a logiche politiche fallimentari in materia di giustizia, lavoro, politiche sociali. PD A TRANI - Il Pd di Trani è stato costituito sulla scia di un entusiasmo che ha caratterizzato la fase iniziale del Pd nazionale. Ma Trani è una città, politicamente parlando, assai particolare. Infatti da anni oramai il centrosinistra è all’opposizione e nel sistema della composizione degli organi istituzionali locali non conta avere idee migliori, conta avere un voto in più. Ogni proposta di modifica e miglioramento dei provvedimenti di consiglio comunale naufraga al cospetto della una maggioranza di centrodestra tenuta insieme solo dagli interessi e dal potere. Nonostante questo siamo stati capaci di far sentire la nostra voce. Le battaglie sul Pug, sull’Amet, sull’Elgasud, sul Contratto di Quartiere e tante altre sono state percepite in modo positivo dall’opinione pubblica e dai nostri alleati tant’è che, e lo diciamo con un pizzico di compiacimento e presunzione, il Pd ha fatto da apripista su molte questioni e dopo aver lanciato la pietra nello stagno tutti gli altri a ruota sono venuti, anche inconsapevolmente, sulle nostre posizioni. Nella tornata elettorale del 2009 abbiamo sfiorato l’elezione di un consigliere provinciale. Nelle regionali del 2010, nonostante non avessimo candidati tranesi in lista, abbiamo conseguito un risultato dignitoso. Qualche iscritto si è vantato di non aver votato Pd, invece dovrebbe solo vergognarsi. Chiunque di noi può pensarla diversamente dai gruppi dirigenti passati, presenti o futuri, ma se non si rispecchia più nel partito è libero di restituire la tessera, andarsene e votare altrove; questo si che sarebbe corretto. Invece no qualcuno ha pensato di mantenere la tessera votare altrove e compiacersi dell’assenza del suo voto. Questo non dovrà più accadere.
Bisogna avere le idee chiare, bisogna avere l’idea di un partito dinamico che sappia coinvolgere le tante persone che pensano che farsi la tessera da qualche parte sia un qualcosa per cui provare imbarazzo, che abbia nella dialettica e nella discussione interna la linfa vitale del progetto politico, ma che al tempo stesso abbia sempre la capacità di decidere non permettendo che le lotte intestine possano prendere il sopravvento sulla discussione dei temi che interessano la gente, che abbia la forza e l’autorevolezza di far rispettare le regole della vita di partito, in cui tutti hanno il diritto dovere di dar fede al proprio pensiero, ma in cui nessuno possa tradire, un partito in cui tutte le anime hanno il diritto di contribuire alla linea politica, ma anche il dovere di rispettare le decisioni adottate dagli organi dirigenti, un partito in cui i giovani devono essere valorizzati non solo durante le campagne elettorali per compiti di manovalanza a costo zero, ma attraverso un percorso che possa consentire loro di porsi in modo efficace all’attenzione della città come futura classe dirigente, un partito che abbia una sede dignitosa. Sappiamo che l’abito non fa il monaco, ma è giunto il momento di dare alla città oltre che nella sostanza anche nella forma un’immagine diversa. C’è bisogno di creare spazi di riferimento costanti in cui le intelligenze del partito, soprattutto le più giovani, abbiano la possibilità di esprimere la loro idea di politica e la loro idea di città.
PD E FUTURO A TRANI - È innegabile il ruolo di leaderschip nel centrosinistra del Pd. Un ruolo che però in alcuni tratti è rimasto solo sulla carta e non è stato confermato dai fatti. Abbiamo molte volte fatto anche passi in dietro in nome della tenuta della coalizione di centrosinistra nella speranza che questo sforzo fosse percepito dai nostri alleati come una dimostrazione di maturità politica. Questo riconoscimento c’è stato solo in parte. Ecco perché è fondamentale riappropriarci in pieno della nostra capacità propositiva e farla condividere dall’intera platea del centrosinistra, sia partitica, sia associativa che di singoli cittadini. Per fare questo però abbiamo bisogno innanzitutto di chiarire le nostre idee. Siamo pronti oggi per proporci come nuova classe dirigente di questa città? La risposta è sì, perché siamo convinti di aver maturato la possibilità di esprimere sensibilità e personalità che abbiano maturato un evidente consenso in città La spendibilità del progetto passa innanzitutto attraverso la spendibilità delle persone che lo possano interpretare. Al nostro interno soggetti dotati di tali caratteristiche ci sono: ecco perché non esiteremo a proporre alla città ed alla coalizione la nostra proposta di candidatura a sindaco. Ove necessario non esiteremmo a proporla per la legittimazione preventiva popolare che si identifica in una parola: primarie. Auspichiamo che il candidato che noi proporremo possa essere battezzato dal voto popolare delle primarie. Noi le vogliamo, le abbiamo nel nostro statuto e fanno parte del nostro dna.
Nel 2012 qualcuno dice che arriverà la fine del mondo, noi ci auguriamo che inizi solo una nuova stagione politica ed amministrativa nella nostra città. È indubitabile il ruolo trainante del Pd in una futura amministrazione di centrosinistra per la città ed è altrettanto indubitabile che il partito ha il diritto-dovere di esprimere il prossimo candidato sindaco. Per avere il successo auspicato dobbiamo proporre alla gente, non le solite minestre riscaldate che ormai non sanno più di niente, non i ricordi sbiaditi di un qualcosa che è stato, ma il vigore e la forza di una qualcosa o qualcuno che potrà essere. Per fare questo il Pd non ha bisogno di guardare altrove od addirittura puntare su personalità politiche che sono state ispiratrici ed attuatrici di una stagione politica diversa e verso cui ci poniamo come alternativa; ma ciononostante sappiamo bene che il tema delle alleanze è un tema costante nel dibattito politico; dobbiamo essere capaci di consolidare prima il rapporto con gli altri partiti della coalizione cosiddetta tradizionale e poi cercare il confronto con altri soggetti, oggi fuori dalla coalizione, ponendoci come strumento di lavoro una piattaforma di programmi su cui si possa trovare convergenze. Dovremo essere bravi a valorizzare ciò che ci unisce più di ciò che ci divide. Non sarà facile, ma ci proveremo; per tutte queste ragioni, con tutti questi impegni vogliamo costruire insieme un progetto per una città nuova, una Trani in cui sia bello vivere, lavorare, crescere i propri figli. Con il Partito democratico, ovviamente».

Alberto Muciaccia - Il Programma Politico

Per un Partito (davvero) Democratico
protagonista del cambiamento nella nostra Città.

Programma politico allegato alla candidatura a Coordinatore cittadino
di Alberto Muciaccia e dei candidati al Coordinamento della relativa lista.

Il PD, un partito progettuale.

Il PD sin dalle origini ha avuto l’ambizione di essere un partito. Un partito, ampio, organizzato e radicato nel territorio. Con quella scelta si è superata la concezione che voleva il tramonto dei partiti in favore di una idea personalistica della politica. Si è riaffermata invece la necessità dei partiti come indispensabili mediatori sociali; corpi intermedi in grado di rendere la società politica e il governo, permeabili alle istanze della società civile.
E’ evidente, tuttavia, che occorre modificare la forma partito.
Il PD in questo senso ha adottato le primarie come strumento di consultazione popolare per l’esercizio diretto di alcune scelte e, nell’ultimo congresso nazionale, si è orientato per un deciso radicamento nel territorio.
La struttura dell’articolazione del partito per circoli è funzionale a questo progetto di radicamento sul territorio.
I circoli, in particolare, devono essere il principale collegamento tra i territori e il partito nazionale e devono essere in grado di confrontarsi con le associazioni imprenditoriali e/o di categoria, le forze sindacali e le associazioni di volontariato, in modo da tenere sempre vivo e costante il dialogo con tutte le articolazioni della società civile organizzata.
In particolare non si tratta di condividere con chi è espressione del territorio e dell’associazionismo solo dei “principi generali” fini a se stessi, ma si vuole instaurare un dialogo ed un metodo di lavoro che consenta il raggiungimento di obiettivi concreti, anche attraverso la condivisione delle informazioni del c.d. know how che ogni organizzazione ha acquisito nel proprio settore di attività.
Attraverso questa rete di relazioni è possibile, non solo dare visibilità alle proposte nazionali e locali del PD, ma soprattutto procedere ad una elaborazione progettuale autonoma realmente in linea con le esigenze del territorio. Infatti, lo spostamento di molte competenze amministrative negli enti territoriali richiede sempre più ai partiti uno sforzo progettuale notevole e una capacità di elaborazione sui problemi del territorio.
Non più dunque il circolo come mera articolazione di un partito monolitico, ma cellula pensante in grado di confrontarsi con la società per intercettarne le istanze e monitorarne i problemi, progettare soluzioni e, infine, ricercare un consenso specifico sulle proposte così elaborate.
Purtroppo il circolo di Trani è caratterizzato da una scarsa progettualità. Non solo elabora poche proposte ma si limita a commentare di volta in volta le iniziative del centrodestra con considerazioni di tipo più tecnico-amministrativo che politico.
La nostra ambizione, invece, è quella di scrivere l’agenda politica della città, di disegnare giorno per giorno un progetto articolato che ci renda partito di governo ancor prima di aver vinto le elezioni.

Il PD, un partito organizzato.

Per questo motivo occorre rimodulare l’organizzazione interna al fine di consentire l’attività di elaborazione e proposta.
Sicuramente il partito necessita di una figura organizzativa che segua il tesseramento e coordini le attività pratiche (responsabile organizzativo). Lo stesso potrà occuparsi di gestire le risorse del partito o potrà essere affiancato da un tesoriere con il compito di redigere un bilancio pubblico (responsabile amministrativo).
Tali figure esistono già e vanno pertanto riconfermate.
Il partito, tuttavia, ha necessità di un gruppo coordinato da un responsabile che si preoccupi di studiare ed elaborare le soluzioni ai problemi del territorio. Questo responsabile sarà membro della segreteria e avrà la funzione di garantire un collegamento tra elaborazione e gestione delle scadenze politiche quotidiane (responsabile del programma politico). In questo gruppo dovranno essere chiamati a partecipare tutte le migliori competenze che il partito esprime e che attualmente non vengono affatto utilizzate.
In secondo luogo il partito ha necessità di un responsabile della comunicazione che abbia il compito di curare con assiduità i rapporti con la stampa e con tutti i mezzi di comunicazione (responsabile della comunicazione). Si tratta per un verso di monitorare costantemente i mezzi di informazione e per un altro di essere presenti esprimendo posizioni in modo coordinato e non episodico.

Il PD, un partito plurale.

Il PD è un partito in cui convivono molte anime. Il nostro intento è quello di costruire un soggetto capace di aggregare tutti attorno ad un progetto di modernizzazione complessivo che sappia restituire a questo paese partecipazione democratica e solidarietà.
Il pluralismo, dunque, va inteso come la principale ricchezza del PD a condizione che il partito sappia gestirlo e definire correttamente le forme di partecipazione e di decisione.
Nel territorio, in particolare, alla concezione di un partito monolitico va sostituita quella di un partito plurale che ammette i dissensi e chiama le minoranze alla partecipazione e alla discussione.
In particolare, deve essere consentito che alcuni settori – di tipo culturale o politico – possano anche organizzarsi in circoli autonomi, a patto che tutti siano chiamati alla definizione delle linee politiche del partito cittadino.
La principale garanzia di pluralismo, a nostro avviso, è la definizione di procedure e regole per la conduzione dell’attività politica. Muoviamo, infatti, dalla consapevolezza che le linee guida e tutte le decisioni rilevanti nella vita di un grande partito debbano essere sempre assunte dal coordinamento cittadino (espressione di tutto il partito), mentre la gestione delle scelte quotidiane possa essere esercitata collegialmente dalla segreteria politica. Le regole sulla composizione e sul funzionamento di tali organismi, pertanto sono essenziali.
In questo quadro si pone il problema di uno stretto coordinamento tra le attività del partito e quelle del gruppo consiliare.
A nostro avviso è necessario che le attività consiliari, nel rispetto dell’autonomia del gruppo, vadano coordinate in segreteria mediante la convocazioni di riunioni prima delle scadenze istituzionali.

Il PD, asse portante del centrosinistra.

Per lungo tempo il PD ha discusso sul suo ruolo all’interno del centrosinistra. Ad una pretesa di autosufficienza – perorata da pochi, in verità – si contrapponeva la concezione di chi faceva del nuovo partito l’erede di DS e Margherita, riducendolo al ruolo di mero promotore di alleanze.
Oggi, il nostro partito sembra aver compreso l’importanza della sua organizzazione e della sua crescita. Solo un PD forte infatti, può condizionare una coalizione di governo con il suo metodo riformista, il suo approccio articolato e meditato ai problemi del Paese e dei territori.
Si è anche affermata l’idea che il PD non è, allo stato attuale, l’unico partito del centrosinistra e che deve impegnarsi nella costruzione di coalizioni di governo.
La costruzione di tali coalizioni deve passare dalla definizione di un programma generale comune. Una coalizione, infatti, deve riconoscersi in uno schema progettuale di fondo che sia la sua carta di identità. Qui, nella nostra città, sarà pertanto prioritario discutere – con tutte le forze oggi all’opposizione – di qualità della vita, di sviluppo urbano, di servizi, di assistenza sociale e di turismo prima di siglare qualsiasi accordo politico.
La seconda fase è data dalla definizione delle persone che dovranno candidarsi per la coalizione e in particolare della candidatura a sindaco.
Noi riteniamo che il prossimo candidato sindaco debba essere indicato con il metodo della primarie di coalizione.

Il PD, partito delle primarie.

Le primarie sono la vera novità politica degli ultimi anni. Molti commentatori e politici le hanno giudicate uno strumento politico plebiscitario. In parte hanno ragione: il sistema va affinato al fine di non consentire indebite manipolazioni del voto. Ma nella sostanza il nuovo sistema afferma un metodo che è l’esatto opposto della politica plebiscitaria. L’idea di fondo è che più candidati possono concorrere ad una carica, che i candidati vanno sempre selezionati sulla base del consenso degli iscritti e degli elettori e che devono misurarsi pubblicamente su proposte precise. Solo in questo modo l’elettorato può operare davvero un controllo democratico sugli incarichi. A ben vedere il metodo delle primarie risolve l’annosa questione del rinnovamento dei gruppi dirigenti, nella misura in cui consente a tutti di candidarsi e di esprimere liberamente delle preferenze.
Il metodo delle primarie deve essere adottato anche per la designazione dei candidati alla Camera ed al Senato od al Consiglio Regionale. Tali scelte, infatti, non possono essere più essere prerogativa esclusiva delle segreterie nazionali o regionali, che spesso seguono logiche autoreferenziali in contrasto con i reali interessi del territorio e penalizzano i meriti.
Il PD dovrebbe chiamare gli elettori, o quantomeno gli iscritti, a designare i candidati da inserire in lista e l’ordine di presentazione.
Solo in questo modo si potrà sopperire alle gravi carenze dell’attuale legge elettorale (il c.d. “procellum”).

Il PD, un partito che propone.

Nei prossimi mesi il nostro partito dovrà, attraverso i metodi organizzativi indicati, elaborare un progetto per il governo della città.
Ecco, secondo noi i temi, su cui dovremo elaborare tale progetto formulando le nostre proposte:
1) un piano della qualità della vita in città che progetti nuovi spazi verdi e valorizzi quelli esistenti, riduca il traffico e pedonalizzi il centro storico, risani le periferie, renda la città più accogliente per gli anziani ed i bambini;
2) una piano della raccolta differenziata mai decollata in città;
3) un piano per gli insediamenti industriali e artigianali che offra agevolazioni e servizi per gli operatori favorendo i nuovi insediamenti;
4) un piano della dell’assistenza sociale che ottimizzi le risorse e preveda nuovi strumenti assistenziali per lenire gli effetti drammatici della crisi economica;
5) un piano della Salute che, oltre a difendere i presidi esistenti in attesa dell’ospedale unico di Trani e Bisceglie, progetti anche una diversa futura articolazione dell’offerta sanitaria in città attraverso le Case della Salute e l’assistenza domiciliare.
6) un piano di riforma della macchina amministrativa che assicuri meno burocrazia e maggiore efficienza nel dialogo e nell’offerta dei servizi al cittadino.

Eletto il nuovo Segretario Cittadino PD Trani

Il Partito Democratico di Trani ha eletto il coordinamento cittadino ed il suo nuovo segretario: l’elezione ha premiato Tommaso Laurora che ha ottenuto 317 voti, contro i 182 dello sfidante, Alberto Muciaccia.

Rassegna stampa
http://www.traniweb.it/trani/informa/13169.html

http://www.radiobombo.com/news/45116/trani/trani-tommaso-laurora-e-il-nuovo-segretario-cittadino-del-partito-democratico#idc-container

http://www.tranilive.it/news/news.aspx?idnews=5661