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giovedì 7 aprile 2011

Colloquio sul Centro Storico di Trani (tra presente e futuro)


Trani 26 marzo 2011 – Auditorium “S. Luigi” Il 26 marzo 2011 si è svolto a Trani presso l’Auditorium “S. Luigi” l’incontro “Colloquio sul Centro Storico di Trani – Tra presente e futuro” promosso dall’Associazione “Liberamente Democratici – laboratorio di idee per la città”.

L’iniziativa si è aperta con il saluto ai presenti del presidente dell’Associazione Liberamente Democratici, l’avv. Nicola Ventura, che ha dedicato l’evento alla memoria di Mauro Michele Simone, tra i soci fondatori dell’Associazione, recentemente scomparso.





Il dibattito è stato un’occasione di confronto sulle prospettive di sviluppo dei centri storici in generale e dei problemi ancora aperti in quello della nostra città.


Giandomenico Amendola (professore ordinario di Sociologia Urbana presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Firenze) ha rilevato come i centri storici attualmente siano soggetti sempre più a processi di gentrificazione ossia ad una marcata presenza abitativa di persone appartenenti ai ceti più alti; l’espansione urbana infatti non è più il tratto distintivo dello sviluppo urbano delle città e il centro storico da luogo di insediamento dei più deboli è diventato un’area da riqualificare.

La funzione dei centri storici inoltre, a differenza del passato, va oggi ricercata in un ambito urbano che trascende i confini dei singoli comuni alla luce della crescente integrazione tra città diverse sino alla formazione di un contesto urbano ampio, la c.d. città estesa.

Tale opera di riqualificazione tuttavia oggi non può più essere affidata interamente alla pianificazione, ma deve misurarsi con il crescente ruolo dei privati e dei loro interessi.

Le pubbliche amministrazioni quindi si trovano di fronte alla necessità di operare una riqualificazione dei centri storici mediando tra gli opposti interessi in gioco con strumenti flessibili.

Il principio politico di tale riqualificazione deve essere il recupero della storicità narrativa dei centri storici ossia della loro attitudine a raccontare gli stili di vita, le culture e gli eventi del passato con le architetture, l’arte e gli assetti urbani.

Tale obiettivo di recupero storico sul piano culturale afferma l’idea di una fruizione colta e ragionata dei centri storici che vada oltre le percezioni superficiali tipiche del pittoresco. Sul piano economico questo obiettivo può rendere acquistabile perché più interessante il nostro insediamento urbano più antico; le città capaci di raccontare qualcosa della loro storia sono le più visitate.

I Video dell'intervento 1^ parte - 2^ parte


Dino Borri (professore ordinario di Ingegneria del Territorio presso il Politecnico di Bari) ha individuato la peculiarità del nostro centro storico nella multiculturalità. Il suo recupero quindi deve evidenziare la complessa stratificazione di culture nel tempo, mettendo in luce anche la capacità di convivenza e contaminazione che tali elementi eterogenei hanno manifestato nel corso dei secoli.

In proposito sarebbe necessario recuperare anche la memoria storica di edifici del ‘700 e dell’800 troppo spesso esclusi dal centro storico vero e proprio: si pensi ai palazzi signorili, alle loro decorazioni, alle architetture e sovente alle biblioteche che si sono conservate fino ad oggi.

Quest’opera di recupero non necessita di un vero e proprio strumento urbanistico ad hoc. Nel corso degli anni infatti i piani si sono rivelati strumenti inefficaci nel disegnare in modo compiuto assetti urbani definiti. Il risanamento del centro storico anzi, ad oggi, è avvenuto più ad opera dei privati che della pubblica Amministrazione.

Una moderna amministrazione pertanto può, in modo più proficuo, coordinare e incoraggiare questi interventi in modo da renderli tra loro coerenti. Più di un piano in senso tradizionale sarebbe opportuna una strategia che indirizzi le attività private, che le favorisca nel quadro di una città sostenibile e razionale (smart city).

In quest’ottica appare decisiva una politica articolata di trasporti pubblici, su terra e su mare, all’interno della città e all’esterno (con i comuni limitrofi) in modo da rendere più fruibile il centro storico.

I Video dell'intervento 1^ parte - 2^ parte


Sergio D’Addato (architetto a Trani e già assessore all’Urbanistica) ha compiuto una panoramica dei principali problemi ancora aperti nel centro storico di Trani. L’attuale Piano particolareggiato del Centro Storico è oggi del tutto datato.


Le linee di sviluppo e recupero che tracciava sono state ampiamente superate dall’intervento dei privati. Anche il Piano Urbanistico Generale di recente approvazione appare inadeguato a fornire linee di intervento nel centro storico dal momento che non fornisce alcuna indicazione (progettuale e normativa) in grado di regolarne e disciplinarne le trasformazioni.


Solo il Programma di Rigenerazione Urbana prevede interventi mirati nella zona del Castello, nel Porto e nella zona della Villa Comunale con la trasformazione della Chiesa di San Domenico in un auditorium.


Allo stato rimangono insolute una serie di questioni. Il risanamento della zona ex Angelini – l’unica area significativamente degradata del Centro storico – appare oggi piuttosto urgente e in proposito occorre che l’Amministrazione prenda in considerazione le proposte avanzate sul punto dai privati.


Lo sviluppo crescente dell’attività diportistica pone oggi la città di fronte alla scelta di un nuovo insediamento per i pescherecci o, viceversa, di individuare un nuovo porto interamente destinato alle imbarcazioni turistiche.


La vendita di prodotti ittici sul porto – soprattutto dopo la trasformazione di Piazza Campo dei Longobardi – necessita di un sistema logistico e di infrastrutture. Occorre infine affrontare il problema delle occupazioni di suolo pubblico da parte dei commercianti attraverso la definizione di regole e procedure chiare e intellegibili.


Tutte le scelte in ogni caso andranno compiute attraverso il coinvolgimento democratico degli abitanti e dei fruitori del centro storico secondo il modello già sperimentato con l’avvocatura e i magistrati in occasione della risistemazione degli uffici giudiziari.


I Video dell'intervento 1^ parte - 2^ parte

Ai lavori ha partecipato il Consigliere Regionale Ruggiero Mennea (Qui il Video)

Al termine delle relazioni i partecipanti hanno dibattuto sui principali temi trattati e hanno espresso le loro idee sul centro storico di Trani anche compilando delle schede.


Dalla lettura di tali schede è emerso che una delle necessità maggiormente condivise riguarda l’incremento delle aree pedonali.


Gli intervenuti hanno anche espresso particolare sofferenza per i comportamenti incivili ed irrispettosi che spesso derivano dalla movida notturna, richiamando così una tesi espressa nel corso del Colloquio dal prof. Amendola secondo il quale – e non è il solo a pensarlo – per fare una smart city ci vogliono gli smart people.

mercoledì 16 marzo 2011

Comitato “TRANI 2012: lavori in corso”

Le Associazioni “Liberamente Democratici – laboratorio di idee per la città”, “Il vaso di Pandora”, “Etica e Politica”, “Il Presidente Sandro Pertini” e “Trani Centro”, ad un anno dalle elezioni amministrative comunali, vogliono fornire il loro contributo affinché le scelte che le forze politiche locali si apprestano a compiere possano essere davvero condivise dalla cittadinanza.
A tal fine intendono promuovere un percorso di partecipazione democratica che conduca alla definizione di un progetto di governo della Città, realmente condiviso dalle organizzazioni sociali, dai partiti, dai movimenti e dai singoli cittadini.
Il programma di governo della Città dovrà sicuramente trovare la giusta sintesi nei partiti, ma non potrà prescindere dal coinvolgimento diretto della cittadinanza che sarà chiamata ad esprimere il suo giudizio.
Inoltre le Associazioni firmatarie vogliono dare voce al “popolo dei delusi”, ossia a quel gran numero di cittadini che, pur non riconoscendosi in alcuna forza politica, sono pronti a dare comunque il loro contributo per la rinascita e lo sviluppo della propria Città. Tale percorso pertanto non nasce in concorrenza, bensì in supporto e cooperazione con l’azione intrapresa dalle forze politiche locali.
Le Associazioni, quindi, vogliono attuare questo percorso di partecipazione democratica attraverso:
a) l’organizzazione di incontri pubblici in cui affrontare le problematiche afferenti ai principali settori della vita cittadina;
b) l’individuazione degli obiettivi strategici per la crescita e lo sviluppo della Città;
c) l’ elaborazione finale di un programma per la realizzazione di tali obiettivi.
Per favorire tale percorso democratico invitano tutte le formazioni sociali presenti sul territorio (comitati, enti, associazioni di categoria, imprenditori, sindacati) nonché i singoli cittadini interessati, a partecipare alla costituzione del Comitato “TRANI 2012: lavori in corso” in occasione dell’iniziativa pubblica “Colloquio sul Centro Storico di Trani (tra presente e futuro)” che si terrà sabato 26 marzo 2011, dalle ore 9.30, presso l’Auditorium San Luigi di Trani.

Ass. “Liberamente Democratici – laboratorio di idee per la città”
Ass. “Il vaso di Pandora”
Ass. “Etica e Politica”
Ass. “Il Presidente Sandro Pertini”
Ass. “Trani Centro”

martedì 22 febbraio 2011

Comunicato stampa del 22.02.2011

Lunedì 14 febbraio si è svolto il primo incontro del progetto “formazionepolitica” organizzato dall’Associazione LiberamenteDemocratici e rivolto ai giovani ed a tutti coloro che vogliono approfondire la storia delle culture politiche, le principali proposte sui temi più dibattuti in Italia e nel Mondo, nonché il funzionamento delle Istituzioni nazionali e locali.

Nel primo incontro, dedicato alla “Riforma elettorale”, l’avv. Maurizio Di Palma ha passato in rassegna i principali modelli di sistemi elettorali adottati nelle democrazie occidentali, illustrandone pregi e difetti. Alla relazione è seguito un dibattito tra gli intervenuti sulla riforma elettorale auspicabile per il nostro Paese.

Il progetto “formazionepolitica” prosegue lunedì 28 febbraio 2011 alle ore 20.00, presso la sede dell’Associazione LiberamenteDemocratici a Trani in via Aldo Moro n. 13, con un incontro dedicato al funzionamento dell’ente comunale.

Ecco il calendario dei prossimi appuntamenti.

28 febbraio 2011 - ore 20,00
ENTI LOCALI: IL COMUNE.
Relatore: Domenico De Laurentis.
1. Il comune nel sistema costituzionale italiano.
2. Attribuzioni del comune.
3. Organi del comune.
3.1 Consiglio comunale.
3.2 Giunta.
3.3 Sindaco.
3.4 Uffici e ripartizioni.
3.5 Revisori dei conti.
4. Legge elettorale.

14 marzo 2011 - ore 20,00
RIFORME COSTITUZIONALI: I SISTEMI DI GOVERNO
.
Relatore: Maurizio Di Palma.
1. Sistema parlamentare.
1.1 Sistema parlamentare britannico.
1.2 Sistema parlamentare tedesco.
1.3 Sistema parlamentare italiano.
2. Sistema presidenziale.
3. Sistema semipresidenziale francese.
4. Premierato “forte”.
5. Problemi e soluzioni nei rapporti tra governi e parlamento.
6. Prospettive di riforma.

28 marzo 2011 - ore 20,00
SANITA’ E TUTELA DELLA SALUTE
Relatore: Carlo Avantario.
1. Sistema sanitario nazionale.
2. Altri modelli: Stati Uniti e sistemi di assicurazione obbligatoria.
3. Organizzazione del SSN: competenze nazionali, regionali e comunali.
4. Le Aziende Sanitarie Locali.
5. Riforme sanitarie nella Regione Puglia: Piano Fitto; Piano Vendola.

I relatori:
- Domenico De Laurentis è consigliere comunale del Comune di Trani.
- Carlo Avantario, già sindaco del Comune di Trani, è medico con specializzazione in ginecologia.
- Maurizio Di Palma esercita la professione di avvocato a Trani.

martedì 15 febbraio 2011

RIFORMA ELETTORALE

Breve scheda sui sistemi elettorali redatta dall'Avv. Maurizio Di Palma
Si parla spesso di riforma elettorale e ogni gruppo politico manifesta la preferenza per un sistema in particolare.
Poiché ogni proposta è ispirata da un modello già esistente, per cogliere i termini del dibattito in corso, è opportuno esaminare i principale sistemi elettorali già adottati da altri paesi e indagarne gli effetti possibili in Italia.

UNINOMINALE
Sono così definiti quei sistemi in cui si divide il territorio nazionale in tanti collegi quanti sono i deputati da eleggere. Ogni collegio eleggerà un solo deputato.
Esistono tuttavia vari sistemi per stabilire chi è il candidato vincente in ogni collegio.

Uninominale secco (Gran Bretagna e Stati Uniti).
Ogni partito presenta il suo candidato nel collegio. Vince quello che arriva primo (first past the post) anche se non ha ricevuto la maggioranza assoluta dei voti.
Nei paesi in cui è adottato ha favorito la formazione di un sistema politico con 2/3 partiti.
In Italia, adottato negli anni ’90 per l’elezione dei 3/4 della Camera, ha prodotto un effetto diverso.
I partiti si riunivano in coalizioni ed erano le coalizioni a presentare un candidato in ciascun collegio. Tali candidati di coalizione - scelti sulla base di un accordo tra i partiti in ragione del loro presunto “peso” elettorale - una volta eletti, transitavano nel gruppo parlamentare del partito cui realmente appartenevano. In Italia, quindi, l’uninominale secco non ha ridotto il numero dei partiti e probabilmente ha accresciuto il peso delle formazioni più piccole.

Uninominale a doppio turno (Francia).
Nel singolo collegio ogni partito presenta il suo candidato. Se nessuno ha conseguito la maggioranza assoluta (50% + 1 dei voti), passa al secondo turno chi ha ottenuto almeno il 12,5% (così è in Francia, ma sono possibili criteri diversi; ad es. accedono al ballottaggio i primi due). Vince il secondo turno chi arriva primo.
E’ un tipo di uninominale compatibile con i paesi con più di due-tre partiti, che penalizza fortemente i partiti piccoli.

Uninominale australiano.
Nel collegio ogni partito presenta un candidato. L’elettore deve ordinare i candidati secondo il suo personale ordine di preferenza, dal più gradito il meno gradito segnando un numero accanto a ciascuno (1,2,3 etc..). Per stabilire chi ha vinto si conteggiano le prime preferenze (quelle con il n.1) e si redige una graduatoria. Se nessuno ha raggiunto la maggioranza assoluta (50% +1 dei voti), si elimina il candidato meno votato, si mettono da parte le sue schede e si distribuiscono agli altri le seconde preferenze di tali schede. Se nessuno ha conseguito la maggioranza assoluta, si attribuiscono agli altri le terze, le quarte, le quinte preferenze sino a quando qualcuno non ha raggiunto tale maggioranza. Se ancora nessuno ha raggiunto la maggioranza assoluta si elimina il penultimo candidato procedendo all’attribuzione delle altre preferenze, sino a quando qualcuno non ottiene il 50% +1 dei voti.
E’ un sistema meno tranciante dell’uninominale secco inglese e probabilmente verrà adottato in Gran Bretagna a breve. In un certo senso anticipa gli effetti di un secondo turno virtuale obbligando l’elettore ad esprimere subito tutte le preferenze. Vince le elezioni in genere non tanto il partito più apprezzato, ma quello che è meno sgradito agli elettori.

Paradosso dell’uninominale.
Nei sistemi uninominali, per vincere le elezioni, non è importante conseguire più voti degli altri sul piano nazionale, ma conseguire più collegi. Può quindi accadere - e talvolta è avvenuto - che il partito più votato sul piano nazionale perda le elezioni perché ha conseguito meno collegi.

PROPORZIONALE
Si divide il territorio nazionale in pochi grandi collegi (ma in teoria è possibile anche un unico grande collegio nazionale). Ogni collegio esprime più deputati. Ogni partito presenta non un candidato, ma una lista di candidati pari al numero di deputati da eleggere nel collegio.
Ciascun partito ottiene un numero di deputati eletti in proporzione ai voti di lista ottenuti. Per stabilire quali candidati risultino eletti, all’interno di ciascuna lista si redige una graduatoria sulla base delle preferenze espresse dall’elettore.
A differenza dell’uninominale, questo sistema assicura una sostanziale rispondenza del Parlamento alle scelte e agli orientamenti politici dell’elettorato.
A differenza dell’uninominale, questo sistema può favorire la frammentazione politica; in Italia ad esempio, il proporzionale puro non arginò la proliferazione di partiti più piccoli.
Per evitare la polverizzazione della rappresentanza politica, in alcuni paesi, hanno corretto il proporzionale.

Proporzionale con sbarramento (Germania).
In Germania, i partiti che hanno conseguito meno del 5% sul piano nazionale non entrano in Parlamento. I voti di queste liste con meno del 5% vengono distribuiti in proporzione a tutte le altre liste che hanno superato la soglia di sbarramento.

Proporzionale spagnolo.
I collegi elettorali sono piccoli ed esprimo pochi deputati. Per i partiti più piccoli, quindi, è molto più difficile conseguire dei deputati. Si ritiene che questo sistema comporti uno sbarramento “virtuale” del 7/8% in ogni collegio. Il sistema penalizza in una certa misura anche i partiti di grandezza media, ma non le forze regionali radicate in un determinato territorio.

Sistema italiano
E’ un proporzionale in cui i partiti presentano liste plurinominali che tra loro possono allearsi in coalizioni prima del voto e con sbarramento al 2% (4% per le liste senza coalizione).
La coalizione che arriva prima sul piano nazionale, anche se non consegue la maggioranza dei voti, ottiene automaticamente il 55% della Camera (c.d. premio di maggioranza).
Non sono ammessi i voti di preferenza dei candidati: sono i partiti a decidere chi viene eletto redigendo l’ordine di preferenza dei candidati prima del voto.
Per il Senato, invece, il premio di maggioranza viene attribuito su base regionale e non come per la Camera, su base nazionale. Questo può comportare la formazione di due maggioranze diverse alla Camera e al Senato.

martedì 8 febbraio 2011

FORMAZIONEPOLITICA

L’Associazione LiberamenteDemocratici dà inizio al progetto “FORMAZIONEPOLITICA”, un ciclo di incontri pensati per i giovani e per tutti coloro che vogliono approfondire la storia delle culture politiche, le principali proposte sui temi più dibattuti in Italia e nel Mondo, nonché il funzionamento delle istituzioni azionali e locali.

L’obiettivo è quello di fornire ai partecipanti gli strumenti fondamentali per un approccio più ragionato e consapevole alle questioni che attraversano il nostro tempo, lontano da suggestioni mediatiche e da semplificazioni eccessive.

Gli incontri di approfondimento, della durata di circa un’ora, non esauriranno certo i temi affrontati, ma sicuramente offriranno una panoramica compiuta delle questioni più dibattute e, soprattutto, orienteranno gli approfondimenti con indicazione di siti, pubblicazioni e testi.

Ad ogni incontro seguirà un libero dibattito in modo da sollecitare l’attenzione dei partecipanti su temi e proposte diversi da quelli trattati.

Il progetto nella sua fase iniziale prevede quattro incontri con cadenza quindicinale a partire da lunedì 14 febbraio 2011 presso la sede dell’Associazione LiberamenteDemocratici a Trani in via Aldo Moro n. 13.

14 febbraio 2011 - ore 20,00
RIFORMA ELETTORALE
Relatore Maurizio Di Palma
1. Uninominale.
1.1 Uninominale secco britannico.
1.2 Effetti dell’uninominale secco in Italia e in Gran Bretagna.
1.3 Uninominale australiano.
1.4 Uninominale con doppio turno.
2. Proporzionale.
2.1 Variante tedesca e spagnola del proporzionale.
2.2 Effetti del sistema proporzionale sul sistema politico.
3.3 Sistema elettorale italiano. Effetti.
4. Prospettive di riforma.

28 febbraio 2011 - ore 20,00
ENTI LOCALI: IL COMUNE.

Relatore: Domenico De Laurentis.
1. Il comune nel sistema costituzionale italiano.
2. Attribuzioni del comune.
3. Organi del comune.
3.1 Consiglio comunale.
3.2 Giunta.
3.3 Sindaco.
3.4 Uffici e ripartizioni.
3.5 Revisori dei conti.
4. Legge elettorale.

14 marzo 2011 - ore 20,00
RIFORME COSTITUZIONALI: I SISTEMI DI GOVERNO.
Relatore: Maurizio Di Palma.
1. Sistema parlamentare.
1.1 Sistema parlamentare britannico.
1.2 Sistema parlamentare tedesco.
1.3 Sistema parlamentare italiano.
2. Sistema presidenziale.
3. Sistema semipresidenziale francese.
4. Premierato “forte”.
5. Problemi e soluzioni nei rapporti tra governi e parlamento.
6. Prospettive di riforma.

28 marzo 2011 - ore 20,00
SANITA’ E TUTELA DELLA SALUTE

Relatore: Carlo Avantario.
1. Sistema sanitario nazionale.
2. Altri modelli: Stati Uniti e sistemi di assicurazione obbligatoria.
3. Organizzazione del SSN: competenze nazionali, regionali e comunali.
4. Le Aziende Sanitarie Locali.
5. Riforme sanitarie nella Regione Puglia: Piano Fitto; Piano Vendola.

I Relatori:
- Domenico De Laurentis è consigliere comunale del Comune di Trani.
- Carlo Avantario, già sindaco del Comune di Trani, è medico con specializzazione in ginecologia.
- Maurizio Di Palma esercita la professione di avvocato a Trani.

Per adesioni e informazioni
E-mail:
liberamentedemocratici@gmail.com